Barbenheimer
#37 Mappe - USA 🇺🇸: è il weekend di Barbenheimer. Il lancio sensazionale di Barbie e Oppenheimer si unisce allo sciopero che da mesi unisce attori e sceneggiatori di Hollywood.
Ciao, buona domenica con la puntata #37 di Mappe, la newsletter che ti parla di storie, culture e persone. Un Paese alla volta.
Mappe esce circa ogni due settimane, circa la domenica mattina: nelle prossime settimane faremo un’eccezione, e anche per le prossime due domeniche potrai leggere la newsletter, prima di salutarci per un po’ ad agosto.
Questa puntata esce in un weekend molto significativo in chiave cinematografica. Non sono un grande cinèfilo, ma anche da non esperto è impossibile non respirare l’aria di grande hype di fronte all’uscita di Barbie e Oppenheimer, i due film girati da Greta Gerwig e Christopher Nolan.
E credo sia impossibile che tu non abbia letto o sentito da qualche parte il termine Barbenheimer, una crasi che unisce le due produzioni: se non è così, allora questa puntata è venuta in tuo soccorso.
Se non lo sa nemmeno il tuo barista di fiducia, puoi dirglielo consigliandogli questa puntata e lasciando un like. E se non l’hai ancora fatto:
Un anno d’oro
Barbie e Oppenheimer sono usciti entrambi il 21 luglio negli Stati Uniti, e non sono gli unici film degni di nota che faranno parte di questo 2023, un anno molto importante nella storia recente del cinema.
In programmazione, oltre a loro due, c’è Killers of the Flower Moon, con Martin Scorsese come regista e Leonardo Di Caprio e Robert De Niro come attori protagonisti; ma anche Napoleon, il film di Ridley Scott su Napoleone Bonaparte che uscirà in Italia a novembre, e Asteroid City di Wes Anderson, con Margot Robbie, Tom Hanks e Scarlett Johansson.
Questa rapida carrellata di titoli è utile per delineare quanti registi e attori siano coinvolti in un 2023 ricchissimo di nuove uscite, ma anche quanto tutto questo sia in contrasto con lo sciopero indetto da qualche mese dagli sceneggiatori di Hollywood.
Lo sciopero di Hollywood
Hollywood è un quartiere di Los Angeles, ma da circa un secolo è il simbolo per eccellenza della produzione cinematografica statunitense. Da qualche tempo è in atto uno sciopero degli sceneggiatori di Hollywood - a cui si sono aggiunti nelle ultime settimane tantissimi attori - rappresentati dalla Writers Guild of America (WGA): al centro del dibattito c’è il bassissimo riconoscimento salariale.
Lo sciopero è il primo della categoria negli ultimi quindici anni, ed è indirizzato all’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), cioè l’associazione che rappresenta i produttori e distributori cinematografici e di streaming più importanti, tra cui Warner Bros, Disney, Universal, Prime Video e Netflix.
Negli ultimi anni le retribuzioni verso sceneggiatori e operatori cinematografici dietro le quinte si sono contratte per via della rivoluzione apportata dal settore dello streaming: la durata di episodi e serie tv si è drasticamente ridotta rispetto ai prodotti presenti in passato sulla tv tradizionale, ma per gli sceneggiatori è rimasto il vincolo di esclusiva che non gli permette di accettare più lavori contemporaneamente.
In questo thread su Twitter di Antonio Belloni la questione è sviscerata in maniera piuttosto chiara: gli sceneggiatori sono una componente essenziale per la riuscita delle produzioni più amate dal pubblico, vitali per la stessa recitazione degli attori.
Non è un caso che il tema abbia sensibilizzato gli attori, che nelle ultime settimane si sono uniti alle proteste attraverso la Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (Sag-Aftra), il sindacato che rappresenta 160.000 attori. Al salario si è aggiunta anche una battaglia contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in film e serie tv, verso cui gli attori richiedono maggiori tutele.
Lo sciopero ha interessato gli stessi film Barbie e Oppenheimer: Noah Baumbach, co-sceneggiatore di Barbie, non ha partecipato alla première del film a Los Angeles, mentre l’intero cast di Oppenheimer ha abbandonato per protesta la première del film a Londra, il 14 Luglio.
Il fenomeno Barbenheimer
La precarietà della situazione a Hollywood, se possibile, ha aumentato ancora di più il dibattito su quello che è stato un lancio storico in materia cinematografica.
Il fatto che in tantissimi Paesi del mondo i due film siano usciti o usciranno nello stesso giorno, e le innumerevoli campagne di marketing realizzate soprattutto per il film Barbie, ha creato da settimane un’attesa spasmodica per le due produzioni, e la coniazione del termine Barbenheimer ne è stata la diretta conseguenza.
Da fan di Christopher Nolan, già da mesi attendo il film che parlerà di Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica, ma l’indissolubilità dell’evento con il lancio di Barbie non ha potuto che creare hype anche per il film che vede Ryan Gosling e Margot Robbie come protagonisti. E gli stessi attori negli ultimi mesi hanno parlato più volte del film “rivale”, confermando un fenomeno che è arrivato a toccare anche le star mondiali.
A livello tematico - una bomba atomica e una fashion doll - ma anche cromatico - il bianco e nero vs il rosa shocking di Barbie - i due film sono quanto di più distante ci possa essere, e questo fattore non ha fatto che aumentare la viralità dell’evento, al centro dei social network da molte settimane.
Questo video, ad esempio, parla interamente del successo del fenomeno:
L’uscita
I due film sono usciti da pochissimo, ma Barbenheimer è già la parola dell’estate senza molte discussioni. Si stanno già susseguendo articoli come questo, su quale dei due film stia ottenendo maggior successo, ma l’aspetto interessante della vicenda è sottolineare quanto entrambi i film e le rispettive diversità stiano beneficiando enormemente l’uno dell’altro.
Il lancio contemporaneo delle due produzioni è stato chiave per portare milioni di persone al cinema, con molte di queste - sembra 200mila solo negli USA - che si sono sorbite ben cinque ore per vedersi entrambi i film.
I due film, distribuiti da Universal e Warner Bros, stanno dando vita a uno dei weekend di debutto con maggiori incassi di sempre: questo è molto probabilmente il primo weekend nella storia in cui un film guadagnerà più di 100 milioni di dollari e un altro più di 50 milioni di dollari.
La curiosità nella scelta del pubblico ha prodotto anche mappe geografiche di questo tipo, poche ore dopo l’uscita dei due film negli USA.
In chiusura, un indovinello molto rammaricato: quale Paese non ha cavalcato hype? Esatto: l’Italia, dove Barbie è uscito il 20 luglio mentre Oppenheimer il 23 agosto.
Se vivi all’estero, stai leggendo Mappe e hai già visto entrambi i film, non spoilerarmi nulla.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni link interessanti letti negli ultimi giorni: come Barbie ha impattato sulla carenza globale di vernice rosa, come anche lo sport ci mette davanti alla crisi climatica, la scomparsa di Milan Kundera.
Il podcast da non perdere: Lo Stagista del conduttore radiofonico Filippo Grondona, per conoscere il successo degli ospiti del podcast.
Ti lascio l’archivio di Mappe per recuperare le altre puntate, qui invece puoi iscriverti alla pagina Instagram. Grazie e a presto!
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