Il carcere di Guayaquil
#39 Mappe - Ecuador 🇪🇨: tra stragi nelle carceri e narcos sempre più presenti nel Paese, l'Ecuador si avvicina alle elezioni nazionali dopo l'omicidio di uno degli otto candidati.
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Tra pochi giorni - domenica 20 agosto - si terranno le elezioni presidenziali in Ecuador. Non sono elezioni politiche banali, perché proprio alcuni giorni fa uno dei candidati presidenziali - Fernando Villavicencio - è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco, dopo un comizio a Quito, la capitale del Paese.
L’occasione è ghiotta: non solo per parlare delle elezioni imminenti, ma anche per affrontare un tema annoso come quello della criminalità organizzata del narcotraffico che, unito all’indebolimento della polizia, ha reso l’Ecuador uno dei Paesi più pericolosi e violenti del Sudamerica. 🇪🇨
Narcos
Sembrano essere i cartelli del narcotraffico i responsabili dell’uccisione di Fernando Villavicencio. Candidato con il partito centrista Movimiento Construye, era stato minacciato più volte dai narcos, in seguito al suo schieramento piuttosto sbilanciato contro i legami tra la politica e le organizzazioni criminali.
Questo legame in Ecuador è un fattore sempre più annoso, così come la violenza così strettamente connaturata alle attività dei narcos: soltanto nel 2022 ci sono stati 4.500 omicidi direttamente legati al narcotraffico.
Sempre nel 2022, l’ultimo anno con dati completi, l’Ecuador è salito nella top-5 dei Paesi più violenti del Sudamerica, con un tasso di omicidio annuale che si è avvicinato a quello colombiano, dove il narcotraffico è una realtà presente e sedimentata da decenni.
L’aumento delle attività del narcotraffico si lega allo spropositato aumento della cocaina coltivata illegalmente nel Paese, che ha creato la necessità - per i narcos - di appropriarsi di nuovi porti, magazzini e località per poterla smistare e commerciare.
La violenza è aumentata soprattutto nel 2018 - come spiega il New York Times - e oggi in Ecuador sono due dei maggiori cartelli messicani - Sinaloa e Jalisco Nueva Generaciòn - a gestire le attività di traffico e commercio illegale di droga.
Il carcere di Guayaquil
Queste ondate di violenza si sono rapidamente diffuse nelle carceri, l’altro volto con cui l’Ecuador sta mostrando il rapido aumento della criminalità.
L’Ecuador ha 18 milioni di abitanti circa, e soltanto nel 2021 ha visto più di 327 persone morte in carcere: un dato in aumento del +580% rispetto al 2020. L’epicentro dell’aumento di violenza nelle carceri è avvenuto a Guayaquil, città che si affaccia sull’Oceano Pacifico.
Guayaquil possiede cinque degli otto porti del Paese, e oggi il suo territorio è conteso da ben dieci organizzazioni criminali: ovviamente non tramite carezze e mazzi di fiori, ma estorsioni, ricatti, rapine, omicidi.
A Guayaquil, ormai sempre più al centro delle mire del narcotraffico, questi episodi sono all’ordine del giorno e si sono rapidamente espansi anche nelle carceri, dove le bande rivali hanno trasformato le prigioni in un autentico campo di battaglia. Tra il settembre e novembre del 2021, due stragi nel carcere di Guayaquil hanno prodotto quasi 200 morti, e soltanto pochi mesi prima il Paese aveva osservato una serie di attacchi simultanei nelle carceri di Latacunga, Guayaquil e Turi.
Il presidente ecuadoregno Guillermo (non Ted) Lasso ha comandato da diversi mesi uno stato di emergenza, arrivando anche ad autorizzare il porto d’armi di uso civile per la difesa personale, insieme al pattugliamento delle strade da parte dell’esercito. Per ora la violenza continua a dilagare, con l’ultimo episodio che ha raggiunto uno dei personaggi più in vista delle imminenti elezioni politiche.
Le elezioni
Una delle notizie più fresche, a sei giorni dalle elezioni, riguarda chi sostituirà il candidato ucciso nel partito Movimiento Construye.
Inizialmente doveva essere Andrea Gonzàlez Nader, 36enne ambientalista che prima di questo cambiamento correva alle elezioni politiche come candidato vicepresidente. Nella giornata di ieri, invece, il partito centrista ha indicato il 53enne giornalista Christian Zurita, a lungo impegnato in indagini su crimine organizzato e corruzioni.
Ciò significa che, sugli otto candidati, l’unica donna sarà Luisa Gonzàlez, candidata del partito di centrosinistra Movimiento Revolución Ciudadana e favorita per la vittoria.
Le ultime elezioni si erano tenute nel 2021, ma dopo due anni il Paese si ritrova nuovamente a votare per via del meccanismo costituzionale della “muerte cruzada” utilizzato dal presidente ecuadoregno Guillermo Lasso.
Guillermo Lasso è stato il primo presidente di destra dopo quasi due decenni, ma dopo due anni, lo scorso maggio, stava per essere destituito dal Parlamento (Asamblea Nacional), dove la maggioranza era in mano all’opposizione. Il suo periodo al governo è stato costellato da proteste per il caro carburanti e cibo, ma soprattutto dal reato di appropriazione indebita che ha scatenato la proposta di impeachment che era pronta a essere ratificata dal Parlamento.
Il meccanismo costituzionale gli ha dunque permesso di sciogliere il Parlamento e di indire le nuove elezioni, che si terranno tra pochissimi giorni.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Il podcast da non perdere: l’ho appena scoperto, ed è perfetto per rilassarsi in spiaggia. Un podcast di Jonathan Zenti su problemi e notizie del tutto ininfluenti.
Grazie e a presto!