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Icone
Lo sport è lo strumento di aggregazione più potente al mondo: succede da decenni, se non secoli, e immancabilmente in questo ciclo continuo nascono, crescono e muoiono delle nuove icone.
Icona è un termine sacro: dal greco εἰκών, “immagine”, mi perdoneranno i più fervidi religiosi e credenti se parlo dello sport come della più diffusa religione laica del mondo moderno.
E per questo è facile rendere i suoi principali alfieri quasi come dei semi-Dei, come proiezione dei più alti desideri e delle più alte aspirazioni umane.
Sto esagerando? Potrebbe essere, ma d’altronde chi sta raccogliendo il testimone di questo ruolo è uno che di soprannome fa pure “Mondo”, come a racchiudere proprio l’ammirazione della totalità degli appassionati sportivi.
Quest’icona si chiama Armand Duplantis, ha 24 anni e salta più in alto di tutti.
Sergey Bubka
Calcio, tennis, football americano, cricket, basket: è facile, nei cinque continenti, vedere le icone più rappresentative dello sport tra queste discipline, le più seguite in tutto il mondo.
Ecco, il salto con l’asta sicuramente non rientra in queste classifiche: è incredibile come Armand Duplantis, specializzato in una disciplina così di nicchia e che lambisce gli interessi di un pubblico più vasto soltanto in occasione delle Olimpiadi, sia riuscito a diventare una delle icone più pop del panorama sportivo contemporaneo.
A 24 anni, “Mondo” Duplantis ha infatti già riscritto la storia recente dell’atletica leggera. Prima del suo roboante arrivo, il record mondiale di salto con l’asta era appartenuto per trent’anni al polacco Sergey Bubka, che aveva fissato l’asticella a 6 metri e 14 centimetri.
Poi nel 2014 era stato il francese Lavillenie a ritoccare la cifra, arrivando a 6,16 metri. E poi è arrivato Duplantis: negli ultimi quattro anni, l’atleta svedese ha ritoccato il record mondiale per ben otto volte.
La prima a soltanto vent’anni, l’8 febbraio 2020, toccando i 6,17 metri. L’ultima risale soltanto a due giorni fa: nella tappa inaugurale della Diamond League a Xiamen, in Cina, Duplantis ha toccato la strabiliante quota di 6,24 metri.
“Oramai i termini Duplantis e primato del mondo sono un pleonasmo, perché uno è associato all’altro”
Popolarità
Per essere un 24enne svedese - seppur anche cittadino statunitense, figlio dell’astista Greg Duplantis - che pratica salto con l’asta fin da piccolo, la popolarità che ha raggiunto è sorprendente.
Dietro ai calciatori più noti e alle stelle di sport più seguiti come Sinner e Alcaraz nel tennis o Doncic e Wembanyama nel basket, Duplantis è tra gli sportivi under-25 più conosciuti e ammirati al mondo.
Ha già vinto nel 2020 e nel 2022 il World Athlete of the Year - il premio assegnato dalla World Athletics a tutto il mondo dell’atletica leggera - e nel 2023 è arrivato soltanto dietro a Noah Lyles. Parentesi: Noah Lyles è salito alla ribalta internazionale non solo per aver vinto i 100 e 200 metri ai Campionati del Mondo di Budapest nel 2023, ma anche per averci regalato questo epico attacco frontale alla cultura statunitense.
Comunque, il World Athlete of the Year è un premio che - per intenderci - è stato vinto per ben sei volte da Usain Bolt, e negli anni precedenti da Carl Lewis, Michael Johnson, Blanka Vlasic e Kenenisa Bekele.
Il dominio di “Mondo” Duplantis è così prepotente (lo si capisce in questo articolo) che il suo posto nella storia dell’atletica leggera si misurerà non in base a chi riuscirà a batterlo sul campo - perché probabilmente nessuno riuscirà a farlo - ma in base al tempo che ci impiegheranno, quelli dopo di lui, per riuscire a superarlo.
Il tempo che ha reso eterna la figura di Sergey Bubka, con il suo record del mondo durato trent’anni. Oppure quello di Javier Sotomayor, il cubano che nel 1993 aveva saltato 2,45 metri nel salto in alto e ancora non è stato superato. Così come ancora ci si interroga su quanti decenni dovranno passare prima che qualcuno ritocchi il 9’’58 fatto segnare da Bolt sui 100 metri.
Insomma, quel tempo che appartiene ai grandissimi dello sport.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
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Impossibile non innamorarsi di un personaggio soprannominato Mondo ♥️ grazie per la menzione 🙏
L’incipit lo sport come la più diffusa religione laica del mondo moderno mi ha ricordato il mio podcast preferito sullo Sport
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