Golpe de Estado
#47 Mappe - Guatemala 🇬🇹: la Magistratura ha dichiarato nulle le elezioni di agosto. Il programma anti-corruzione di Bernardo Arévalo è messo a dura prova.
Ciao, buona domenica con la puntata #47 di Mappe!
Ci stiamo avvicinando alla fine del 2023, e la Oxford University Press ha già decretato quale sia stata la parola dell’anno. Ti lascio qualche secondo per indovinarla: ci ho provato anche io e avevo pensato a ‘prompt’, che in effetti era una delle finaliste - il prompt è un modello di domanda o richiesta specifica che tutti noi abbiamo fatto nel 2023 con ChatGPT - ma non è riuscita a sopravanzare ‘rizz’, la parola vincitrice.
Cosa si intende per ‘Rizz’? Significa fascino, carisma ed è estremamente frequente sui social e nella generazione Z: ne faccio fieramente parte - per poco - ma non conoscevo assolutamente questa parola, che ha raggiunto il picco di popolarità quando è stata utilizzata da Tom Holland in questa intervista.
Non so a che parola avevi pensato: potrebbe essere ‘phase-out’ come giustamente suggerisce l’ultima puntata de Il Colore verde e dove si parla della COP28, ma se hai avuto altre idee scrivimele pure nei commenti.
Prima di volare in Guatemala 🇬🇹: qui puoi trovare l’archivio con tutte le puntate precedenti, qui invece la pagina Instagram di Mappe. Se non l’hai ancora fatto, consiglia Mappe per Natale al tuo barista di fiducia: quello a cui puoi chiedere ‘il solito, grazie!’.
Operazione PBSuccess
Come sai, nella seconda metà del Novecento le ingerenze statunitensi nelle vicende politiche di Centro e Sud America sono state molteplici. Tra queste figura anche la cosiddetta “Operazione PBSuccess”, con cui nel 1954 la CIA depose il presidente guatemalteco e democraticamente eletto Jacobo Árbenz Guzmán.
Gli USA vollero così porre fine alla Rivoluzione guatemalteca iniziata nel 1944: aveva una matrice comunista, e la CIA agì col beneplacito del neo-presidente USA Dwight D. Eisenhower per sostituire la presidenza con una dittatura militare guidata da Carlos Castillo Armas.
Golpe de Estado
Sono passati quasi settant’anni, e in Guatemala la stretta attualità ha portato il termine “Golpe de Estado” di nuovo alla ribalta.
Il Guatemala è un Paese del Centro America. Confina con El Salvador (di cui abbiamo già parlato), Messico, Belize e Honduras, e spesso è conosciuta solo perché il nome della capitale è identico allo Stato: Città del Guatemala, con 4 milioni di abitanti la città più popolosa dell’area.
Il 21 agosto, il candidato di sinistra Bernardo Arévalo aveva vinto le elezioni presidenziali, superando al ballottaggio la candidata centrista Sandra Torres. Arévalo è considerato la figura politica più progressista dal 1985 ad oggi nel Paese: il suo programma politico si basa sulla lotta alla corruzione e su un ripristino della libertà di stampa e indipendenza della magistratura, elementi messi a dura prova dall’ex-presidente Alejandro Giammattei e dai governi precedenti.
La fragilità democratica del Paese si rivede in come sono state affrontate le elezioni: il Movimiento Semilla di Arevalo era stato già sospeso a luglio, dopo il primo turno elettorale, su richiesta di Rafael Curruchiche: dal 2021 dirige la procura anti-corruzione ed è considerato una minaccia per le istituzioni democratiche. La decisione era stata poi bloccata dalla Corte Suprema.
Transizione
Dopo la vittoria del 21 agosto, la transizione presidenziale è stata ancora più difficoltosa. A metà settembre Arévalo stesso aveva annunciato la sospensione del processo di transizione in seguito a una perquisizione illegale del tribunale elettorale da parte del procuratore generale, nel tentativo di trovare evidenze di brogli elettorali.
La transizione oggi sta proseguendo, nonostante le elitè politiche ed economiche del Paese abbiano reagito in maniera sempre più decisa - forti dei saldi legami con la Magistratura - contro un’elezione sorprendente.
L’ultimo episodio contro Bernardo Arévalo, che dovrebbe insediarsi insieme al suo programma anti-corruzione il 14 gennaio, si è verificato soltanto due giorni fa: la Magistratura del Guatemala ha infatti dichiarato nulle le elezioni di agosto per presunte irregolarità amministrative al primo turno.
Questa decisione è stata considerata da analisti ed esperti come un vero e proprio tentativo di colpo di Stato; l’OEA (Organizaciòn de los Estados Americanos) con un comunicato ha condannato duramente la decisione:
La Secretaría General de la Organización de los Estados Americanos (OEA) condena el intento de golpe de Estado por parte del Ministerio Público de Guatemala. El intento de anular las elecciones generales del presente año constituye la peor forma de rompimiento democrático y la consolidación de un fraude político contra la voluntad del pueblo.
Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha parlato della necessità di ristabilire la transizione democratica, nel rispetto del risultato elettorale; Spagna e Norvegia hanno solidarizzato con Bernardo Arévalo, così come l’alto rappresentante per gli affari esteri dell’UE Josep Borrell, mentre si attende proprio in questi giorni l’arrivo in Guatemala del senatore americano Tom Kaine.
In vista di gennaio, sono e saranno giorni decisivi per valutare le sorti delle elezioni presidenziali di quattro mesi fa.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni articoli interessanti letti negli ultimi giorni: l’Ucraina sempre più sola e il problema degli aiuti economici degli USA; l’alleanza asiatica alla COP28; l’artista giapponese che pubblica un album al giorno; la prima legge per regolamentare l’intelligenza artificiale.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda in macchina: Wild Baricco, un’interessantissima conversazione di due ore tra Matteo Caccia e lo scrittore Alessandro Baricco.
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Sempre molto interessante. Ma anche deprimente, purtroppo ☹️