2022: la Finlandia in testa alla classifica
#26 Mappe - Finlandia 🇫🇮: la classifica è quella della digitalizzazione in Europa, e Helsinki è in testa da diversi anni. E questo si deve anche al miglior sistema scolastico al mondo.
Ciao, questa è l’ultima puntata di Mappe del 2022!
Prima di iniziare, mi prendo la libertà di farti un breve riepilogo di cos’è stato il 2022 per Mappe. Mappe è un’idea nata proprio un anno fa - evidentemente la settimana tra Natale e Capodanno, che i norvegesi chiamano “Romjul” e definiscono come giorni del non sapere cosa fare, mi ispira creatività - e lo scorso 3 gennaio è uscita la prima puntata su Brasile e deforestazione amazzonica.
La newsletter è nata con due ordini di pensiero principali: da un lato volevo mettere ordine all’infodemia a cui siamo soggetti, andando ad approfondire temi che trovo worth discussing; dall’altro, credevo che questo progetto - di fatto il primo davvero mio - sarebbe stato letto solo dal mio cane e dal capotreno a cui l’avrei consigliato.
Un anno dopo non è cambiato il primo intento - fortunatamente tutto quello che leggi nasce da predilezioni personali, nulla è scritto secondo altri fini - ma il secondo mi ha inaspettatamente sorpreso: oggi Mappe conta quasi in 300 iscritti, che non è proprio un numero esorbitante, ma per una persona che non è un personaggio pubblico o estremamente rilevante è un risultato di cui essere soddisfatti.
Insomma, a un anno di distanza ti dico grazie se ti sei iscritta/o a Mappe, se continui a leggere la newsletter con piacere e soprattutto se l’hai già consigliata al tuo barista di fiducia. Se non l’hai ancora fatto recupera, anche perché nel 2023 spero di poter arricchire Mappe con tante altre novità. E no, non sto parlando della regolarità con cui uscirà la newsletter.
DESI
Il DESI è l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società che ogni anno registra progressi e scompensi dei Paesi dell’Unione Europea in ambito digitale. L’indice è composto da cinque dimensioni - connettività, capitale umano, uso dei servizi Internet, integrazione della tecnologia digitale e servizi pubblici digitali - che servono a misurare come si stanno muovendo i Paesi UE sulla digitalizzazione.
Il tema digital è ovviamente presente da tanti anni sui tavoli politici, sociali e culturali, ma è salito alla ribalta nei mesi in cui tutto il mondo occidentale è stato costretto al lockdown, a chiudersi in casa. A una situazione, quindi, in cui il digitale ha rapidamente guadagnato una sua centralità e si è rivelato fondamentale nel permettere a milioni di persone di continuare a lavorare, fare la spesa, pagare una bolletta, divertirsi e parlare con gli amici senza poter uscire di casa.
Bene, l’indice DESI del 2022 conferma una situazione ormai radicata da diversi anni a livello europeo: in testa ci sono la Finlandia e gli altri Paesi nordici.

Scuola e lavoro
I Paesi del Nord - e in questo contesto sono compresi anche Belgio e Olanda, ad esempio - sono stati abili nell’orientare una crescita digitale e tecnologica che fosse equilibrata tra settore privato e pubblico. Questa capacità nasce anche dall’attitudine nell’istruzione giovanile, come spiega bene l’esempio finnico: la Finlandia è infatti tra i Paesi più avanzati al mondo per il tasso di alfabetizzazione (tendente al 100%) e circa il 90% degli adulti tra 25 e 64 anni ha completato il ciclo d’istruzione secondaria superiore.
Da anni il sistema scolastico finlandese - interamente pubblico - è considerato il migliore al mondo. La scuola materna inizio solo a 7 anni, e le classi successive si stringono non attorno alla competizione quanto piuttosto alla sperimentazione: una riforma del 2015, per esempio, ha abolito le cosiddette lezioni frontali, portando a una maggior collaborazione tra studenti e insegnanti e spirito d’intraprendenza. E c’è tanto altro: la quantità di compiti a casa è piuttosto ridotta (solo 2.8 ore alla settimana), e fino ai 16 anni i ragazzi non sono giudicati con i voti.
Eccellenza scolastica, ma anche lavorativa: circa il 72% tra i 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito, e soprattutto la Finlandia è fonte di innovazione. Da qui nasce l’eccellenza della Finlandia in materia tecnologica: da una particolare cultura per istruzione e lavoro che diventa terreno fertile per cultura e innovazione digitale.
Non solo con interventi politici e pubblici, ma anche privati: un esempio è il 90 Day Finn, un programma guidato dall’azienda no-profit Helsinki Partners che permette a talenti stranieri e professionisti dell’high-tech di vivere per tre mesi a Helsinki, con la speranza che si fermino a tempo indeterminato in Finlandia e sviluppino lì le loro idee innovative. Se per caso fai parte di questo nucleo ristretto, perché non provarci?
Agenda 2030 e Italia
La trasformazione digitale resta un tema con evidenti benefici, al di là dell’attuale vantaggio dei Paesi nordici, ed è sempre più al centro delle politiche nazionali e continentali. Il 9 marzo 2021 la Commissione Europea ha varato la cosiddetta Agenda 2030, che mira a migliorare la digitalizzazione dell’Europa intera con una serie di obiettivi ambiziosi, tra cui:
competenze digitali di base per almeno l’80% delle persone tra 18-74 anni
tutte le aree popolate coperte da una rete 5G (e questo lo scrivo dopo aver passato le ultime tre ore senza segnale, ndr)
il 100% delle persone con accesso elettronico ai propri dati medici
E l’Italia che fa?
Attualmente al 18esimo posto nel famoso indice DESI di cui abbiamo parlato - un dato che fa riflettere, se pensi che siamo la terza maggior economia dell’UE -, i passi avanti dell’Italia in chiave digitale sono affidati inevitabilmente al PNRR, con orizzonte 2026. Nel PNRR oltre 6 miliardi di euro sono destinati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, e i principali interventi previsti vanno in direzione di internet superveloce per tutti, rafforzamento dell’identità digitale (es: l’app IO), il fascicolo sanitario elettronico e tanto altro.
Insomma, speriamo. Anche perché pochi giorni fa leggevo un dato abbastanza sorprendente, nonostante i grandi miglioramenti facilitati dalla pandemia: più di 2 milioni di famiglie italiane (non persone, famiglie) non possiedono uno smartphone, e circa 3 milioni di italiani non hanno accesso alla rete.
E le ultime notizie non promettono benissimo: la paventata cancellazione dell’obbligo del POS, il possibile accantonamento dello Spid (oggi ci sono 33 milioni di identità digitali attive), ma anche la mancata designazione di un Ministero dell’Innovazione nel nuovo governo non vanno esattamente nella direzione auspicata.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:

Questo articolo che spiega meglio la situazione digitale in Italia.
Il podcast da non perdere: Mele Marce, su manager o startup sull’onda del successo e poi crollati rapidamente. Questa la puntata più interessante, sul caso Theranos.
Grazie e a presto!