Ma quindi qual è la città più inquinata del mondo?
#53 Mappe - Pakistan 🇵🇰: si chiama Lahore, e con i suoi 14 milioni di abitanti è tra le trenta città più popolose del mondo.
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Ma quindi Milano è davvero tra le città più inquinate al mondo?
Ne parlava tutta Italia soltanto una settimana fa, ma nel frattempo i fattacci di Pisa e le conseguenti accuse, Open AI che lancia Sora, la Milano Fashion Week e tanto altro hanno già cancellato il dibattito sulla questione. La risposta è: no, ma non per questo dobbiamo stare tranquilli, come scrive Nicolas Lozito su La Stampa.
La classifica in tempo reale realizzata una settimana fa da IQAir - un ente privato svizzero che non considera tutte le città del mondo e tutti i fattori di inquinamento, e non comunica dove i propri sensori misurano gli indicatori - mostrava Milano al terzo posto in una graduatoria che si aggiorna in tempo reale: guardandola a una settimana di distanza, Milano è all’89esimo posto, Roma al 43esimo. Dati, dunque, estremamente volatili.
Cosa ci rimane, comunque, da questa notizia:
Milano e l’intera Pianura Padana restano al centro di un grosso problema di inquinamento atmosferico: nel solo 2021, la Lombardia ha registrato 12.000 morti premature a causa dei valori troppo alti di inquinamento atmosferico.
In testa a queste spiacevoli classifiche mondiali c’è sempre una città: Lahore, in Pakistan.
La classifica del 2022
Prendendo in considerazione le misurazioni di IQAir nel tempo, e non solo ora per ora, si ottiene un dato molto più storicizzato, verosimile e attendibile. In testa compare quasi sempre Lahore, così come avviene con altri enti che misurano l’indice di inquinamento atmosferico del mondo.
Proprio dall’indice svizzero, Lahore è emersa come la città più inquinata al mondo nel 2022, davanti a Hotan (Cina) e Bhiwadi (India). L’India è la grandissima protagonista delle prime venti posizioni della classifica, mentre il Pakistan è presente anche con Peshawar (al 5° posto) e Faisalabad (al 16°).
Per fare chiarezza, il termine PM2,5 designa la concentrazione di materiale particolato aerodisperso, con diametro aerodinamico inferiore o uguale a 2,5 µm.
14.000.000 abitanti
Tenendo bene a mente le premesse fatte in introduzione sui limiti di misurazione dell’indice di qualità dell’aria, non vado molto lontano dalla realtà se ti dico che Lahore presenta condizioni di vita quasi proibitive.
Ruhi Cenet è uno degli youtuber più celebri al mondo per recarsi negli angoli della Terra dove la vita è più complicata: per il freddo, per il caldo o - nel caso di Lahore - per l’inquinamento atmosferico. Ti consiglio di vedere il suo reportage per guardare con i tuoi occhi le conseguenze dei valori che hai letto poco fa:
Per ironia della sorte, i 14.000.000 di abitanti vivono in una città che, fino al XIX secolo, era contraddistinta da splendide distese di giardini. Lo spropositato aumento della popolazione negli ultimi decenni ha reso l’aria di questa città praticamente irrespirabile.
Oltre a una densità abitativa pari a 7.900 abitanti per km², Lahore è anche una città fortemente industrializzata. Dopo Karachi è la seconda città più popolosa del Paese e tra le trenta più popolose del mondo; a livello industriale include il centro di produzione di software più grande del Pakistan e una forte proliferazione di industrie manifatturiere (soprattutto di tappeti), tecnologiche, edili e chimiche.
L’aria inquinata dunque non esce mai dal perimetro urbano di Lahore, e diversi esperti sostengono che la vicinanza con l’India non aiuta di certo il miglioramento della situazione: i due Paesi sono confinanti e si “scambiano” l’aria inquinata, ma sono al centro di tensioni politiche decennali che non permettono una cooperazione sul tema.
Come si vive a Lahore?
Non sotto la pioggia, anche se le autorità ci hanno provato.
Lo scorso dicembre il Pakistan ha infatti utilizzato la pioggia artificiale sopra la città grazie ad aerei dotati di attrezzature per la “semina” delle nuvole, provocando la pioggia in almeno dieci aree di Lahore, con l’aiuto degli Emirati Arabi Uniti.
I due mezzi aerei hanno sparato cristalli di ioduro d’argento in un composto di acetone per favorire le manifestazioni piovose, che però hanno esaurito il loro effetto nel giro di poco tempo. Già a metà gennaio, poche settimane fa, l’indice di qualità dell’aria di Lahore - misurato da IQAir - è tornato a segnare 222: un valore peggiore di ben ventidue volte rispetto alle linee guida dell’OMS.
Con poca pioggia durante l’anno, a Lahore gli abitanti perdono fino a una media di due anni di vita proprio a causa del forte inquinamento. Il traffico è praticamente continuo, la spazzatura ovunque nelle strade, la polvere il minimo comun denominatore di ogni metro quadrato di spazio. Da ottobre a dicembre, la nebbia fatta di gas tossici inghiottisce l’intera città.
Le alluvioni del 2022
Il Pakistan è un terreno assai fertile per capire quanto e come gli effetti del cambiamento climatico si stiano estremizzando e polarizzando.
Nello stesso Paese in cui si trova una città così secca e con tali problemi di inquinamento, nel 2022 si erano verificate delle terribili alluvioni durante la stagione dei monsoni. L’alluvione più intensa degli ultimi trent’anni aveva portato a 1700 morti e fino a 33 milioni di persone colpite dalle inondazioni.
Nel giugno 2023, addirittura la secca e arida Lahore era stata soggetta a una pioggia così violenta da lasciare un terzo degli abitanti senza elettricità e acqua per giorni. Uno scenario lontano dalla pioggia artificiale e che, allo stesso tempo, non aiuta le condizioni di vita all’interno della città più inquinata al mondo.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni articoli letti negli ultimi giorni: il cibo italiano e il Food Porn 2.0; gli otto milioni di sfollati per la guerra in Sudan (te ne avevo parlato qui su Mappe), l’Arabia Saudita e il tennis.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda: Sangue Loro, il nuovo podcast dello straordinario Pablo Trincia.
Io sono Andrea Codega, ho 27 anni e mi piace moltissimo scrivere. Non solo di storie, culture e persone, ma con Mappe voglio provare a condividere il mio sguardo su tanti temi che ci circondano.
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A presto!
Ottimo numero come sempre. Quindi, per una volta, commento qualcosa di negativo, ma non sulla tua newsletter, bensì l'articolo sul food porn che hai condiviso: devo dire che l'ho trovato retorico, stantio e non dice niente di nuovo, altro che food porn 2.0
PS: so che ambasciator non porta pena, ma ormai tutte le testate online hanno bandito la sezione commenti proprio per evitare quelli antipatici come il mio 😄 I coraggiosi che non temono critiche si sono spostati qui su Substack.