Medaglia d'oro
#70 Mappe - Saint Lucia 🇱🇨: un'isola caraibica sinonimo di turismo e offshore banking. Da oggi, anche dei 100 metri piani femminili.
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Mappe è anche la newsletter che esulta quando un Paese poco reclamizzato sale alla ribalta sullo scacchiere internazionale, così da avere un pretesto in più per parlarne su questi schermi.
Ecco, è il caso di Santa Lucia 🇱🇨, per dirla in italiano. Prosegue l’ondata ‘olimpo-centrica’ di Mappe con i 100 metri piani alle Olimpiadi di Parigi. Non quelli maschili, vinti due giorni fa da quel pazzo completo di Noah Lyles, ma quelli femminili, dove ha trionfato l’atleta santaluciana Julien Alfred.
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Medaglia d’oro
Mi ripeto anche questa settimana: i Giochi Olimpici sono la massima espressione dello sport e dei suoi valori, e tutto questo emerge con prepotenza quando pensiamo a delle medaglie vinte da Paesi di secondo, terzo, quarto piano; da atleti poco noti, che spesso hanno dovuto fare diversi sacrifici economici per potersi concentrare sui propri traguardi e che vedono nella fine del cammino quadriennale la summa della loro vita sportiva.
Saint Lucia ha meno di 200.000 abitanti ed è una delle isole che compone le Piccole Antille, nel Mar dei Caraibi.
Se te lo stavi chiedendo: no, prima di due giorni fa nessun atleta santaluciano aveva mai vinto una medaglia olimpica. E quando parliamo di queste dimensioni e contesti, qualsiasi vittoria ha un eco più commovente: chi mai aveva sentito parlare di Santa Lucia in termini sportivi? D’ora in poi, quel nome sarà presente nei capitoli del romanzo olimpico.
Ecco come ha reagito la capitale, Castries, ai 10.87 secondi con cui Julien Alfred ha vinto i 100 metri piani femminili a Parigi, nella cornice dello Stade de France: qui il link.
La vittoria di Julien Alfred è sensazionale anche perché i favori del pronostico erano sulle spalle dell’americana Sha'carri Richardson.
Castries, pur essendo la capitale di un’isola così poco abitata, è comunque abituata a festeggiare dei talenti che si mettono in evidenza in tutto il mondo: pensa che Saint Lucia può vantare, infatti, ben due Premi Nobel come Arthur Lewis - Nobel per l’economia nel 1979 - e Derek Walcott - Nobel per la letteratura nel 1992 -.
Offshore
Insieme a turismo e, da ieri, 100 metri piani femminili, la terza parola a cui dobbiamo associare Saint Lucia è offshore.
Per l’isola caraibica, il turismo è inevitabilmente la principale fonte di guadagno, soprattutto dalle crociere che attraversano tutte le Piccole Antille e sostano per almeno un giorno intero a Santa Lucia.
Ma sono i conti bancari offshore a essere un elemento ancor più distintivo dell’isola. E qui serve una premessa, per chi non mastica la materia: per conti bancari offshore intendiamo dei conti che vengono aperti al di fuori del proprio Paese di residenza.
Un tema attualissimo se i Paesi coinvolti sono dei veri e propri paradisi fiscali: a Santa Lucia non esistono tasse dovute sugli interessi bancari e sui dividendi percepiti.
Non è solo questo: il governo santaluciano sta cercando di attrarre non soltanto i capitali ma anche gli stranieri, a suon di duty free zone e permessi di lavoro e soggiorno decisamente accessibili. Ad esempio, oggi è possibile candidarsi per ottenere la cittadinanza caraibica con un investimento minimo di 200.000$, una cifra molto più bassa della precedente.
Le isole Cayman
Ovviamente Saint Lucia non è un esempio isolato, anzi.
L’esempio più illustre è quello delle Isole Cayman, un arcipelago caraibico situato poco sotto Porto Rico. Se Saint Lucia fa parte del Commonwealth, le isole Cayman sono un vero e proprio territorio britannico oltreoceano.
Queste isole sono probabilmente il paradiso fiscale per eccellenza: sono totalmente prive di tasse e ospitano circa 150 banche. Non prevedono imposte sul reddito e tasse su società o proprietà, ma per ottenere il permesso lavorativo si deve investire una cifra più alta di quella richiesta a Saint Lucia: 1.200.000$, di cui la metà in immobili.
Questi territori rimangono una prerogativa di una ristretta nicchia di persone, ma ormai il volume si sta amplificando: oltre alla banche, parliamo di più di 90mila compagnie registrate alle Cayman.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni articoli letti in questi giorni: il dibattito mondiale sulla pugile Imane Khelif spiegato bene su Rivista Undici; forse l’erede di Michael Phelps è francese su L’Ultimo Uomo; le trattative per lo scambio dei prigionieri tra Russia e USA su Il Post.
L’episodio di Mappe da rileggere: sull’atleta che ha appena realizzato un nuovo record del mondo nel salto con l’asta, la puntata su Svezia e Armand Duplantis.
Il podcast da non perdere: Tienimi Parigi, su Il Post. Matteo Bordone che parla di Giochi Olimpici, fossi in voi, non me lo perderei per nulla al mondo.
Qualche settimana dopo
Una nuova mini-rubrica in cui, dopo un po’ di tempo, facciamo un follow-up su uno dei Paesi e temi trattati nelle precedenti puntate.
Qualche settimana fa abbiamo parlato di Bangladesh, delle rivolte studentesche che hanno invaso le strade di Dacca e delle principali città del Paese contro il governo di Sheikh Hasina Wazed. Le forti repressioni dell’esercito avevano portato a centinaia di morti.
La notizia è che la leader del governo si è dimessa, e migliaia di giovani hanno occupato il palazzo presidenziale: la legge che prevede un terzo dei posti di lavoro pubblici destinati ai parenti di ex-combattenti potrebbe non essere più realtà.
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Io sono Andrea Codega: per qualsiasi commento, domanda o proposta di collaborazione, scrivimi su Twitter, Instagram o per mail.
Grazie e a presto!
C'è chi dopo sabato sera aspettava il pezzo su Saint Lucia e chi mente
Non c'è niente come le Olimpiadi per parlare di altri paesi 😄 Ottima anche la nuova rubrica di aggiornamento delle puntate precedenti.
PS: mi sto scervellando sulla foto, capisco che è a mezz'aria, ma i suoi piedi poggiano su qualcosa? Non sono penzolanti come ti aspetteresti da uno che è in caduta libera.