Le sette meraviglie del mondo contemporaneo
#113 Mappe - Danimarca 🇩🇰: una di queste potrebbe essere CopenHill. Ho provato a immaginarmi le altre.
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Hygge
Sto scrivendo questo episodio di Mappe dalla Danimarca, da un Coffee Lab di Copenaghen.
Trascorrere qualche giorno in Danimarca mi ha portato a riflettere su tre aspetti, ognuno interessante a suo modo.
Il primo: la popolazione nordica si gode la vita - almeno nei mesi estivi - come poche altre al mondo. Orario lavorativo che termina attorno alle 17, luce fino alle 23 di sera, 25 gradi di massima, sterminati chilometri dedicati alle biciclette, il mare.
Il termine che ruota attorno a questa propensione è hygge, da cui l’aggettivo hyggelig: esprime il senso di appagamento per i momenti di felicità e tranquillità quotidiana, attraverso cose semplici e rilassanti. Ad esempio, se stai leggendo Mappe in un bar, sorseggiando un cappuccino di soia, stai trascorrendo un momento hyggelig. Almeno spero.
Il secondo: l'importanza di individuare aree, quartieri, vie, ristoranti, bar di fiducia all'interno delle città che si visitano. Luoghi in cui sentirsi a casa, senza esserlo davvero.
La mia personalissima mappa mentale delle città che ho attraversato non si compone dell'intero contesto, ma da alcuni frammenti che ne riassumono il pieno senso: la pace del mercato di Reffen a Copenaghen, la vitalità di Rue Mouffetard a Parigi, un ex-cinema di Madrid - Sala Equis - ideale per un aperitivo, l'essenza radical chic di LX Factory a Lisbona, la potenza di Piazza del Campo a Siena, le tapas di Jabato a Barcellona.
Il terzo: lo approfondiamo qui sotto.
CopenHill
A Copenaghen si trova un inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti urbani chiamato Amager Bakke, più comunemente conosciuto come CopenHill: lo scopo di quest’opera industriale non sembrerebbe destinato a richiamare bellezza o modernità, invece a CopenHill tutto funziona all’opposto.
È stata progettata dall’architetto Bjarke Ingels - il suo studio BIG ha anche ideato CityWave a Milano, il nuovo masterplan di Dubai, la Google Bay View - e inaugurata nel 2017: partendo dallo scopo di un inceneritore industriale, Ingels lo ha voluto rendere visibile da tutta la città - nella maggior parte dei casi, si tenta di camuffarli e nasconderli - trasformandolo in un’area ricreativa.
CopenHill è alta 85 metri ed è diventata nota per includere una pista di sci d’erba e un breve percorso di trekking: l’opera dove i rifiuti urbani vengono smaltiti e trasformati in energia è diventata la Mecca dei progetti cittadini in tutta Europa. Rappresenta in pieno il punto di incontro tra estetica, funzionalità, impatto culturale ed ecologia: le quattro direzioni verso cui si muovono la maggior parte dei progetti urbani di oggi e del domani.

Sono un grande appassionato di classifiche: passeggiando di fianco a CopenHill ho riflettuto sull’assenza di una classifica sulle migliori meraviglie del mondo contemporaneo, che rappresenti la direzione verso ecologia e modernità nei contesti urbani.
Fin da piccoli siamo bersagliati dalle sette meraviglie del mondo antico e moderno*, ma se dovessimo individuare quelle che meglio riassumono la contemporaneità, quali sceglieremmo?
Ho provato a selezionarne sette: per convenzione e per semplicità ho considerato soltanto opere e progetti realizzati dopo gli anni Duemila. Sentiti libero di scrivere nei commenti su quali sei d’accordo e quali invece sostituiresti.
*Se non te le ricordi a memoria - come capita a me - ti lascio qui l’elenco:
Sette meraviglie del mondo antico: Piramide di Cheope, Giardini pensili di Babilonia, Tempio di Artemide, Statua di Zeus a Olimpia, Mausoleo di Alicarnasso, Colosso di Rodi, Faro di Alessandria
Sette meraviglie del mondo moderno: Petra, Grande Muraglia Cinese, Colosseo, Chichén Itzà, Machu Picchu, Taj Mahal, Cristo Redentore
Le sette meraviglie del mondo contemporaneo
Sphere, Las Vegas
Inaugurata il 29 settembre 2023, è stata realizzata dallo studio Populous: è un’arena all’avanguardia per eventi musicali e di intrattenimento, ma soprattutto la più grande sfera mai costruita. Alta 123 metri, contiene lo schermo LED più grande del mondo e fornisce un’impareggiabile esperienza multisensoriale.

Burj Khalifa, Dubai
Molto semplice: con i suoi 828 metri, è la struttura più alta mai costruita dall’uomo e ha ridefinito i confini dell’ingegneria verticale. Si trova a Dubai, comprende 163 piani, 57 ascensori che superano i 60 chilometri orari ed è stato realizzato in soli cinque anni.

La metropolitana di Chongqing, Liziba
Una pick discutibile, che a mio parere riassume - meglio di tutte - il tentativo di rendere contesti e servizi urbani accessibili a un numero sempre più crescente di persone. L’area municipale di Chongqing, metropoli della Cina centro-meridionale, contiene oltre 32 milioni di persone: una pressione demografica che spesso toccherà tante altre realtà tecnologicamente meno avanzate, come la Nigeria.

Marina Bay Sands, Singapore
Una delle meraviglie urbane dell’Asia: si tratta di un avveniristico resort e casinò di Singapore, diventato l’icona visiva della città anche grazie alla piscina a sfioro più alta del mondo sul tetto di un hotel. La piscina è contenuta su una piattaforma sospesa e lunga 340 metri: un manifesto di come lusso ed ecologia non debbano escludersi tra loro.
Apple Park, Cupertino
Se Apple è uno dei brand che ha fortemente rivoluzionato la nostra vita negli ultimi vent’anni, allora non poteva mancare Apple Park: gli uffici di Cupertino sono il simbolo di un nuovo modo di pensare la vita lavorativa. Un campus circolare con una conferenza di 1,6 km, uno dei migliori edifici mai costruiti, una micro-città a tutti gli effetti dove agli spazi lavorativi si aggiungono teatri, parchi, piste ciclabili.

Viadotto di Millau
Una straordinaria opera di ingegneria civile: è il viadotto più alto del mondo - 343 metri - e si trova nel sud della Francia. Nonostante la sua altezza, si è inserito nel paesaggio diventando un’icona della regione, ed è allo stesso tempo strategico per i trasporti tra il centro e il sud del Paese europeo.

CopenHill, Copenaghen
E infine, come settima e ultima scelta, torniamo a CopenHill.

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Qualche settimana dopo
Una nuova mini-rubrica in cui, dopo un po’ di tempo, facciamo un follow-up su uno dei Paesi e temi trattati nelle precedenti puntate.
Nei giorni trascorsi a Copenaghen, sono anche stato a Nordhavn: uno dei migliori esempi europei di quartieri dove i servizi urbani sono pensati su misura per i cittadini.
Nordhavn ha preso vita da una decina d’anni, sulle ceneri di un’area portuale: oggi è uno dei più efficienti five-minutes neighborhood che si possano trovare, la perfetta sintesi tra modernità, ecologia e i cittadini al primo posto.
Ne avevamo parlato in una delle prime puntate di Mappe, sulla Danimarca 🇩🇰:
E per finire
La foto più /aesthetically pleasing/ vista di recente:

Alcuni articoli letti in questi giorni:
La campagna di Israele contro Francesca Albanese, nell’inchiesta di Fanpage
La precarietà lavorativa giovanile in Italia, a Nord-Est, su Scomodo
Substack sta diventando la terra promessa degli scrittori, su Rivista Studio
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda: Le città invisibili, un bel podcast di RSI - Radiotelevisione Svizzera - su città, contesti urbani e le voci che li attraversano.
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Grazie e a presto!
Articolo top! Grande andre!
Articolo che ho letto con molto interesse, grazie! Come gli altri che scrivi d’altronde….
Unico “neo” (ma é un personalissimo pensiero) riguarda il momento “hyggelig” col cappuccino di soia….a me lo rovinerebbe ma sono punti di vista! Buon lavoro