Nauru per l'Unica Cina
#49 Mappe - Nauru 🇳🇷: è uno dei Paesi più piccoli al mondo, e ha scelto di riconoscere il principio dell'Unica Cina dopo le recenti elezioni di Taiwan.
Ciao, buon lunedì!
Stai leggendo la quarantovesima puntata di Mappe, la newsletter che ogni settimana ti parla di storie, culture e persone. Rigorosamente un Paese alla volta.
Ci sono alcuni Paesi di cui si potrebbe parlare ogni settimana; per altri, invece, le occasioni sono rarissime e bisogna saperle cogliere al volo.
Ad esempio, la scorsa settimana la Repubblica di Nauru è comparsa su tutte le principali testate online nazionali. Nauru 🇳🇷 è sicuramente nella top-10 dei nomi più belli con cui definire un Paese - mi piace classificare qualsiasi cosa, perdonami - insieme a Bahamas, Sierra Leone e altri che ti lascerò scegliere, ma non è per questo che è comparsa nelle homepage di Corriere, Repubblica, Il Post e tanti altri quotidiani.
La Repubblica più piccola del mondo
Nauru è uno Stato dell’Oceania composto da un’isola di soli 21 km quadrati. Gli abitanti sono circa 12mila, e i suoi vicini di casa sono le Isole Figi, le Vanuatu e la Papua Nuova Guinea - un altro nome meritevole di entrare in classifica -.
Spesso quest’area del mondo e queste isole dell’Oceano Pacifico - alcune di esse hanno fatto squadra sotto la denominazione Sids - salgono alla ribalta per temi legati all’innalzamento del livello degli oceani, che rischia di minare la sopravvivenza in quest’area geografica nel giro di pochi anni.
Nel 2021, ad esempio, aveva fatto il giro del mondo il discorso del ministro degli Esteri di Tuvalu, Simon Kofe, alla COP26: Tuvalu è un’altra isola dell’Oceano Pacifico Meridionale, una di quelle maggiormente messe a rischio dal riscaldamento climatico. Il ministro si era rivolto ai colleghi di tutto il mondo così, con i piedi nell’oceano:
Oltre a condividere la situazione di precarietà climatica con i vicini della Micronesia, Nauru ha anche qualche altro elemento che la contraddistingue:
è la Repubblica più piccola al mondo, e la terza nazione più piccola al mondo dopo Città del Vaticano e il Principato di Monaco;
Non ha una capitale ufficiale, anche se Yaren, dove risiede il governo del paese, lo è diventata de facto con i suoi 750 abitanti;
è il Paese con la più alta percentuale di donne e uomini clinicamente obesi.
Le elezioni di Taiwan
Non è nemmeno per questi motivi che Nauru è apparsa sulle testate nazionali durante la scorsa settimana.
C’entrano le elezioni di Taiwan - ne abbiamo parlato nell’ultima puntata sul Giappone - che si sono concluse lo scorso weekend con la vittoria del candidato indipendentista William Lai, alla guida del DPP - Partito Democratico Progressista - che per la terza volta consecutiva guiderà il Paese.
Il DPP, e dunque il neo-presidente William Lai (Lai Ching-te), sono invisi al regime cinese di Xi Jinping. Pur sostenendo l’autonomia taiwanese dalla Cina, la strategia di Lai - affermano molti analisti - non mira a dichiarare un’indipendenza dalla Cina che scatenerebbe quasi sicuramente la reazione armata del vicino tanto ingombrante, quanto a mantenere e se possibile accrescere lo status quo, che vede Taiwan funzionare già come un Paese indipendente, seppur sotto il nome ufficiale di “Repubblica di Cina”.
Immediatamente dopo aver conosciuto l’esito delle elezioni, Nauru ha seguito l’esempio di altri nove Paesi che durante l’ultima presidenza taiwanese - quella di Tsai Ing-wen - avevano smesso di sostenere la causa di Taiwan contro la Cina: anche il Paese della Micronesia ha annunciato di riconoscere il principio dell’Unica Cina, non sostenendo più la causa indipendentista di Taiwan - ne abbiamo parlato a lungo nella puntata sulle Isole Matsu, contese proprio tra Taiwan e Cina -.
Ora rimangono solo 12 Paesi, in tutto il mondo, a riconoscere e sostenere Taiwan: Guatemala, Belize, Haiti, Paraguay, Saint Kitts and Nevis, Città del Vaticano, Swaziland, Isole Marshall, Palau, Tuvalu, Santa Lucia e Saint Vincent e Grenadine.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni articoli interessanti letti negli ultimi giorni: Ferdinando Cotugno scrive di tutto quello che non sappiamo dell’Arabia Saudita, tra 2030 e crisi climatica; il dibattito per cambiare le parole con cui definiamo le disabilità; su Internazionale si parla di Tintoria, il podcast che aspetto ogni martedì come se fosse Natale.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda in macchina: L’invasione, il nuovo podcast de Il Post e di Luca Misculin sulla lingua protoindoeuropea.
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Onestamente mi dispiace molto per questa scelta di Nauru. Non so che impatto politico possa avere seriamente, ma sicuramente sarebbe preoccupante se il cerchio delle nazioni che riconoscono Taiwan si restringesse sempre di più. Possiamo però solo essere contenti del risultato delle elezioni, visto che i due terzi dei candidati erano pro Cina, almeno stando a quello che mi hanno detto un paio di mesi fa quando sono stato a Taipei. Taiwan ha bisogno di essere libera, indipendente e riconosciuta!