Pornografia nordcoreana
#82 Mappe - Corea del Nord 🇰🇵: soldati nordcoreani partiti dal Paese più isolazionista al mondo e arrivati in Ucraina. Alla scoperta del porno.
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Percezione
Parliamo chiaramente di una delle tante “bolle” che circondano i social, ma è una di quelle significative.
Quando pensiamo alla Corea del Nord 🇰🇵 e alla sua percezione nel nostro Paese, bisogna ripercorrere la svolta che è arrivata con il docu-viaggio di Progetto Happiness, il canale Youtube di Giuseppe Bertuccio D’Angelo. Prima però finisci la puntata, poi puoi proseguire guardando il video che ti lascio qui:
Negli ultimi quattro anni, il primo video con cui Giuseppe ha documentato il suo ingresso, in solitaria, in Corea del Nord ha totalizzato 7 milioni di visualizzazioni. Una bolla, come dicevamo, ma piuttosto nutrita.
Nella serie di video pubblicati, arriviamo a più di un’ora di filmato, video e immagini su un Paese totalmente - e volutamente - ignoto al mondo occidentale. Una sorta di docu-serie con la quale abbiamo avuto un accesso totalmente inedito a persone, strade e città di uno dei Paesi più isolazionisti del mondo.
Kwangmyong
Nella serie di video appena menzionata, le chiacchierate con le due guide si dirigono spesso verso l’accesso praticamente vietato a Internet, in tutto il Paese: il popolo nordcoreano non ha alcuna informazione su cosa accada al di fuori delle sue mura.
Oltre a essere il Paese più militarizzato al mondo, con una spesa militare pari a oltre il 15% del PIL, e al terzultimo posto nel Democracy Index del The Economist, superato soltanto da Afghanistan e Birmania, la dittatura nordcoreana si caratterizza per un totale isolazionismo: dai contatti con l’esterno, dalla rete Internet globale.
L’accesso alla rete intranet nordcoreana chiamata Kwangmyong - scrive l’organizzazione Pscore - si distingue attraverso tre classi sociali: popolazione generale, élite e super-élite. Di fatto, soltanto a partire dalle élite si ha un primo e timido accesso a una rete Intranet che è comunque fortemente censurata e controllata dal Partito del Lavoro.
In questo caso, non si parla di rete Internet - un’interconnessione globale di telecomunicazione - ma di Intranet - una rete di telecomunicazione “privata” -. Nel mondo occidentale spesso la utilizza una singola azienda, nel caso della Corea del Nord invece funge da unico e limitatissimo strumento per l’intero Paese.
Dal Kwangmyong la possibilità di accedere a una qualsiasi rete Internet è assente e la percezione dei diritti digitali dei nordcoreani è drasticamente peggiorata sotto la guida di Kim Jong-un.
Pornografia
Il mancato accesso nordcoreano a Internet è tornato alla ribalta in queste settimane.
Gli ultimi svolgimenti dell’invasione russa in Ucraina hanno infatti visto il coinvolgimento di - si stima - 8.000-10.000 soldati nordcoreani, partiti da Pyeongchang nell’ambito di un accordo tra il Paese asiatico con la Russia di Putin.
Il legame tra Corea del Nord e Russia nasce sul finire della Seconda Guerra Mondiale, quando il territorio attualmente nordcoreano venne affidato proprio all’influenza russa, mentre il Sud agli USA.
Oggi Corea del Nord e Russia compongono quel ristretto, ma influente, manipolo di autocrazie che giocheranno un ruolo cardine nel futuro mondiale, e di fronte alle quali tutti i Paesi democratici dovranno apporre i giusti correttivi.
Forse, un primo esempio già lo abbiamo in casa: cosa c’è di più democratico della pornografia, come dice sapientemente il comico Filippo Giardina?
Ecco, la notizia di questi giorni è che i primi soldati nordcoreani arrivati in Ucraina hanno scoperto la pornografia occidentale.
Il giornalista del FT Gideon Rachman, ripreso da diverse testate internazionali, ha infatti rivelato come i soldati nordcoreani stiano sfruttando il loro primo accesso a Internet per scoprire il porno.
Considerando che la Corea del Nord figura agli ultimissimi posti nell’indice sulla libertà di stampa di Reporter senza Frontiere - insieme alla vicina Cina, Afghanistan e Siria - ed è tra i 47 Paesi al mondo a considerare illegale la distribuzione e fruizione di materiale pornografico, questa notizia è decisamente curiosa.
Basta fare un salto di pochi chilometri - 250 km per l’esattezza, quelli che separano la Corea del Nord e del Sud attraverso la Zona Demilitarizzata coreana (DMZ), dove di recente sono state abbattute alcune strade che “collegano” i due Paesi - e in Corea del Sud osserviamo il trend opposto.
Il Sud, infatti, sta attraversando un’emergenza di pornografia deepfake: falsi filmati sessuali diffusi su piattaforme come Telegram - coinvolto in diversi scandali negli ultimi mesi - e che prendono di mira soprattutto studentesse, spesso minorenni. Come scrive Reuters, la Corea del Sud è il Paese maggiormente colpito dalla diffusione di pornografia deepfake.
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E per finire
La foto più /aesthetically pleasing/ vista di recente:
Alcuni articoli letti in questi giorni:
la commovente lettera di Adriano, ex giocatore dell’Inter, alla sua favela su The Players Tribune
un ritratto dei meme su Oscar Puente, ministro dei Trasporti spagnolo, su Cose di Spagna
l’Arabia Saudita ha scoperto che i soldi finiscono su Internazionale
il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato su Il Post
il primo porto cinese in Perù su RSI
La puntata di Mappe da rileggere: l’Argentina 🇦🇷 e tutti gli estremismi populisti di Javier Milei, “la talpa dentro lo Stato”. Tra l’altro: la delegazione argentina si è ritirata dalla partecipazione alla COP29 di Baku.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda: il canale Youtube di GioPizzi, uno di quelli che seguo di più, su attualità e politica.
Qualche settimana dopo
Una nuova mini-rubrica in cui, dopo un po’ di tempo, facciamo un follow-up su uno dei Paesi e temi trattati nelle precedenti puntate.
Qualche mese fa, insieme ai ragazzi di Tunnel Podcast avevamo parlato di Azerbaigian 🇦🇿. Un Paese che, negli ultimi trent’anni, ha vissuto una sanguinosa guerra con l’Armenia per il territorio del Nagorno Karabakh.
Da quella regione arriva il Qarabag, la squadra calcistica più competitiva del Paese. Questo è un gancio utile per parlare del perché, in questi giorni, l’Azerbaigian sia su tutte le testate internazionali.
Baku, la capitale, è infatti la sede della COP29: la Conferenza Annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Da diversi anni si sprecano le parole su come questo appuntamento sia diventato poco efficace, quasi controproducente.
La COP27 si era tenuta a Sharm El-Sheikh senza la partecipazione di Cina, India e Russia: tre dei maggiori agenti inquinanti globali. La COP28 è stata ospitata… a Dubai, nel cuore di un Paese letteralmente seduto sul combustibile fossile.
Tornando a parlare di calcio azero, alla COP29 hanno invitato - a bordo di un jet privato - un volto centrale (ride, ndr) nella lotta al cambiamento climatico: Ronaldinho.
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Grazie e a presto!
Non mi aspettavo questo plot twist. Pensavo fosse una puntata dedicata più alle conseguenze militari dei nordcoreani in Ucraina. Ora capisco il titolo.
Che meraviglia il mondo.