Il dominio dell'intelligenza artificiale
#93 Mappe - Anguilla 🇦🇮: prima paradiso fiscale, oggi paradiso per l'intelligenza artificiale. Grazie al suo dominio nazionale (.ai).
Ciao, buon lunedì!
Subito un passo indietro, a quattro giorni fa: è giovedì mattina, sto lavorando in un co-working dalle note radical chic, faccio una pausa guardando qualche notizia online e mi imbatto in un Paese - lo scopriremo tra poco: è un Territorio d’oltremare del Regno Unito - di nome Anguilla.
Da giovedì a oggi, ho continuato a pensare a come e perché non mi fossi mai imbattuto in quest’isola caraibica. E soprattutto, mi sono sentito in dovere di cambiare i piani: dove puoi leggere di Anguilla 🇦🇮 se non su Mappe?
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Progetto Corona
Anche questa puntata, come qualsiasi dibattito pubblico italiano dell’ultimo mese, parte da… Fabrizio Corona. Me ne vergogno.
D’altronde, ho appreso dell’esistenza di Anguilla attraverso questa notizia di Fanpage: parla del presunto Progetto Corona, il cui canale Telegram è stato segnalato come truffa e a cui si può prendere parte realizzando un primo versamento attraverso la piattaforma Fxcess, di proprietà della Notesco Int Limited, avente sede legale proprio presso Anguilla.
Potrei mentire, ma la realtà è che le puntate di Mappe - a volte - nascono anche così: in un casuale giovedì mattina, grazie a Fabrizio Corona.
Territorio britannico
Anguilla non è un Paese propriamente indipendente, sulla falsariga della vicina Portorico.
Arcipelago caraibico formato da cinque isole, Anguilla ha una popolazione di sole 15mila persone ed è formalmente un territorio d’oltremare alle dipendenze del Regno Unito, al pari di altre tredici entità come Isole Cayman, Montserrat, Bermuda, Gibilterra e le Isole Falkland, alle quali prima o poi dedicheremo una puntata.
Ognuno di questi territori ha una propria capitale e un governo locale, ma è alle dipendenze della sovranità del Regno Unito.
La capitale di Anguilla è The Valley, mentre il suo punto più alto è Crocus Hill: una collinetta alta soltanto 65 metri sul livello del mare.
Ex paradiso fiscale
Parlare di Anguilla è un buon pretesto per rispolverare la cosiddetta “lista nera”: in economia, con questo termine ci riferiamo alla lista stilata dal GAFI - Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale, fondato dal G7 nel 1989 - che mira a identificare quei Paesi che non sono conformi alle norme contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
L’Italia è uno dei 38 Paesi membri del gruppo, che nel 2024 ha identificato Iran, Myanmar e Corea del Nord all’interno della lista nera, mentre nella lista grigia - formata dai cosiddetti Paesi sotto monitoraggio forzato - troviamo, tra gli altri, Croazia, Venezuela e Nigeria.
Fino al 2009 anche Anguilla rientrava nella lista nera dei presunti paradisi fiscali, mentre dal 2021 è stata rimossa anche dall’UE - insieme a Dominica e Seychelles - dalla lista dei Paesi non conformi agli standard fiscali e di tassazione.
Anche oggi, in ogni caso, è piuttosto semplice costituire una società offshore in Anguilla, in quanto esentata dalle imposte sul reddito.
L’industria dei domini Internet
Il paradiso fiscale si sta rapidamente tramutando in un paradiso per le società di intelligenza artificiale: .AI è sia il dominio di primo livello nazionale assegnato all’Anguilla dall’Internet Assigned Numbers Authority (IANA) - così come l’Italia ha il .it, la Spagna .es e così via -, sia la denominazione principale dei domini delle società che si occupano di intelligenza artificiale.

Da questa casuale sovrapposizione, un focus del Fondo Monetario Internazionale ha stimato che le registrazioni di siti con dominio “AI” targato Anguilla sono passate da 144mila a 354 mila tra 2022 e 2023, con un incasso di 32 milioni di dollari per il Paese.
Anche grazie a questo stratagemma: la registrazione di un nuovo dominio “.ai” per due anni costa soltanto 140 dollari. I domini oggi sono un’autentica merce di scambio, soprattutto per Anguilla che cede quello attualmente più ambito a startup e società per ingenti somme di denaro.
La svolta di Anguilla da paradiso fiscale a Terra Promessa dell’AI potrebbe portare il PIL ad aumentare di circa il 10%, soltanto grazie al fatto che per le società di intelligenza artificiale sia congeniale e ormai comune l’utilizzo del dominio .ai (Character.ai, Google.ai e così via).
Anche nell’ultimo Global Domain Report del 2024, si parla dell’intelligenza artificiale e della sua capacità di riscrivere l’industria dei domini Internet. I domini .ai sono cresciuti del +162% rispetto al 2023, così come il costo di registrazione di un dominio .ai è cresciuto del +17% rispetto all’anno precedente, a dimostrazione della grande importanza.
Nel mondo ci sono altri casi simili: ad esempio il dominio .tv per Tuvalu, o la causa in corso per lo stato insulare di Niue.
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E per finire
La foto più /aesthetically pleasing/ vista di recente: ieri ho partecipato all’intervista di Mario Calabresi a Steve McCurry, uno dei fotografi più famosi del mondo. Era l’ultimo appuntamento del Chora Media festival, e tra gli scatti che più mi hanno colpito c’è questo:
Alcuni articoli letti in questi giorni:
Qual è la Germania che vota per l’estrema destra, su Internazionale
La suggestiva idea di un quinto Slam a Roma, su Rivista Undici
Un bel pezzo su Sanremo, Marta Donà e circolini, su Rivista Studio
Nei giorni scorsi ho scritto questa riflessione sull’ingiustizia climatica. Parla di Bahamas, Tuvalu, Filippine e la puoi leggere sulla newsletter A Fuoco
La puntata di Mappe da rileggere: pochi giorni fa si è commemorato il primo anniversario della morte di Alexei Navalny, uno dei principali oppositori politici di Vladimir Putin. Puoi recuperare la puntata sulla Russia 🇷🇺, proprio di un anno fa.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda: non sono ancora uscito dal loop di Steve McCurry, e quindi eccoti una puntata di “Una foto, una storia” per ripercorrere la sua vita e la sua foto più iconica.
Qualche settimana dopo
Una nuova mini-rubrica in cui, dopo un po’ di tempo, facciamo un follow-up su uno dei Paesi e temi trattati nelle precedenti puntate.
Proprio ieri si sono tenute le elezioni per la formazione del nuovo Parlamento federale in Germania 🇩🇪.
Ne parleremo approfonditamente in una delle prossime puntate, ma i primi risultati - tra i tanti spunti narrativi - mostrano il giovanissimo elettorato dirigersi o verso il partito di estrema destra AfD o verso la sinistra rappresentata da Die Linke. In calo, invece, il consenso dei Verdi - un po’ ovunque nell’ultimo periodo -.

Questa è anche l’occasione di riscoprire qualche curiosità in più sul funzionamento della città di Berlino, in una puntata a base di bottiglie di birra, plastica e centesimi.
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