Il Paese meno turistico d'Europa?
#51 Mappe - Moldavia 🇲🇩: parlano i numeri, non ci va proprio nessuno. Ma c'è tanto da dire: il vino, l'entrata in UE, i rapporti con Ucraina e Russia.
Ciao, buon lunedì!
Stai leggendo la puntata #51 di Mappe, la newsletter che ti parla di storie, culture e persone. Un Paese alla volta.
Con che pretesto, con quale criterio oggi ho scelto di parlarti di Moldavia, dopo aver parlato di Jannik Sinner, Nauru e dell’inizio anno del Giappone nelle ultime settimane?
Se qualcuno rispondesse “totalmente a caso”, non ci andrebbe troppo lontano. Mi è capitato di avere uno spunto mentre mi recavo in farmacia quest’estate, o tantissime volte mentre corro; e ci sono ovviamente quegli argomenti che sono le mie passioni e di cui potrei scrivere a occhi chiusi. Ogni puntata nasce in maniera totalmente diversa, e troppo spesso l’illuminazione arriva a poche ore dal fatidico giorno.
Pochi giorni fa, per esempio, mi sono casualmente ricordato di un periodo della mia vita - grosso modo dall’inizio del 2020 fino a fine 2021 - in cui non mi perdevo nemmeno mezzo video di Nicolò Balini (aka Human Safari): il più famoso viaggiatore d’Italia e fondatore dell’agenzia Si Vola.
Mi sono ricordato di lui e di questo video, in cui parlava della Moldavia 🇲🇩 come del Paese europeo con meno turismo. La Moldavia è effettivamente uno dei Paesi europei meno visitati, ma merita qualche riga in più.
Per farlo, ho chiesto aiuto a Michele Dolcini, dottorando del Politecnico di Milano in Igiene e sanità pubblica. Il team di ricerca e lavoro di cui fa parte ha viaggiato più volte a Chișinău - la capitale - negli ultimi mesi, per un progetto finanziato dall’OMS che mira a supportare il fragile sistema ospedaliero moldavo. Nello specifico, il team del Politecnico sta realizzando uno studio di fattibilità per la costruzione di un laboratorio nell’Istituto Oncologico Nazionale.
Partiamo!
I dati sul turismo
Ma quindi è vero? Si, lo è: la Moldavia è effettivamente uno dei Paesi più remoti d’Europa in materia di turismo, e sono gli stessi dati a confermarlo.
I numeri emersi dal National Bureau of Statistics of the Republic of Moldova dicono che tra luglio-settembre del 2023 sono giunti in Moldavia circa 57.000 turisti. Un dato clamorosamente basso, se paragonato ai Paesi circostanti: la Bulgaria nel solo settembre 2023 ha totalizzato più di un milione di turisti, la Romania 220mila turisti nello stesso mese, la Serbia poco meno di 200mila.
Il vino moldavo
L’aspetto che - più di tutti - potrebbe trascinare i dati che abbiamo appena visto è il vino moldavo.
La parte preponderante dell’industria moldava è quella agricola, ma la tradizione vinicola rappresenta un’eccellenza. Già oggi esiste un consistente turismo enologico in Moldavia, ma come si spiega bene qui e come mi riferisce Michele, dopo aver passato decenni sotto le mire sovietiche il vino moldavo guarderà sempre più verso Occidente, accrescendo così la propria diffusione:
La Moldavia è sulle mappe del vino perché, a suo tempo, l’URSS aveva deciso di puntare su Georgia e Moldavia come due regioni in cui sviluppare la propria produzione vinicola. Adesso, dopo aver abbandonato il collettivismo sovietico, entrambe le aree sono decisamente in crescita: in Moldavia è nata un’imprenditoria vinicola più florida, e la presenza di investitori stranieri - soprattutto francesi - può sicuramente favorire una maggior esportazione del vino moldavo, che oggi è ancora soggetto alla tassazione doganale in quanto la Moldavia è fuori dall’Unione Europea.
Terra di mezzo
A proposito di Unione Europea: è impossibile non fare un affondo sull’attuale collocamento della Moldavia nello scacchiere europeo e risalire alle sue origini.
In Moldavia la prima lingua ufficiale è il rumeno, la seconda il russo: la Romania è confinante con la Moldavia ed è perfettamente inserita nel contesto europeo; la Russia - come sai - ne costituisce la principale minaccia:
La Moldavia ha una forte matrice europea e latina: la lingua romena, d’altronde, è quella che più assomiglia alla lingua latina e a quella italiana. Ma allo stesso tempo i moldavi hanno trascorso diversi decenni sotto il dominio sovietico, e dopo il 1990 non hanno intrapreso un immediato processo di integrazione con l’Europa, avendo vissuto altri anni sotto un governo di stampo comunista. Nella capitale e fuori, tutti i cartelli presentano la doppia scritta in romeno e in russo, una lingua che tutte le persone con più di 35 anni conoscono perfettamente.
Una vera e propria terra di confine tra due mondi, che inevitabilmente è stata intaccata dalla guerra in Ucraina, con cui la Moldavia condivide centinaia di chilometri di confine.
Se una parte maggioritaria della popolazione sarebbe quasi disposta a farsi annettere alla Romania come regione autonoma, pur di avvicinarsi al contesto europeo, la Moldavia include al suo interno anche la Transnistria: una regione non riconosciuta dai Paesi membri dell’ONU ma di fatto uno Stato indipendente, controllato da una milizia politica fortemente filo-russa.
Da questa difficile collocazione nasce anche il forte interesse, di cui ti ho accennato a inizio puntata, che l’OMS - l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Ginevra e naturalmente istituto specializzato dell’ONU - sta mostrando per una terra da non consegnare alle mire russe.
L’interesse per ristabilire un sistema ospedaliero che è stato messo fortemente sotto stress dalla guerra russa - più di 600mila ucraini sono arrivati in Moldavia dall’inizio dei conflitti - si accompagna alla volontà di mantenere un forte contatto con la Moldavia e con l’attuale governo filo-europeista.
L’adesione all’UE
A seguito dell’invasione russa, il 3 marzo 2022 il governo guidato dalla presidente Maia Sandu ha firmato la richiesta di adesione all’Unione Europea: oggi la Moldavia è in possesso dello status di candidato ufficiale per l’entrata nell’UE al pari dell’Ucraina, e il loro ingresso ora è legato ai negoziati di adesione con il Consiglio europeo, iniziati proprio pochi mesi fa.
Le pressioni della Russia anche oggi sono fortissime e non cesseranno: la capitale dista soltanto un paio d’ore in macchina da Odessa, ci sono donne ucraine - non gli uomini, che non possono lasciare il Paese - che dall’inizio della guerra fanno le pendolari tra i due Paesi per lavorare.
I moldavi hanno da sempre un contatto molto diretto con l’Ucraina: banalmente, per loro il mare è sempre stato quello ucraino. Allo stesso tempo, la Transnistria è una regione che avrebbe aperto volentieri le porte all’esercito russo nelle prime fasi della guerra: anche da questo orientamento si vede come la Moldavia spinga verso due direzioni differenti.
Se le richieste di adesione andassero a buon fine, Ucraina e Moldavia diventerebbero il 28° e 29° Stato a far parte dell’Unione Europea. Nell’est Europa, lo status di candidato all’ingresso all’Unione Europea è piuttosto comune: ne avevamo parlato quasi due anni fa in relazione alla Macedonia del Nord, ma ci sono anche Serbia, Montenegro, Albania e Bosnia-Erzegovina - oltre a Turchia e Georgia - a condividere lo status con la Moldavia.
Chișinău
Il centro principale del Paese non può che essere proprio la sua capitale: poco più di 600.000 abitanti - un quarto dell’intera popolazione moldava -, una città decisamente giovane e che attira quasi interamente il turismo che arriva in Moldavia.
Parlando con membri dei ministeri moldavi, ci hanno riferito come i 2.5 milioni di abitanti all’anagrafe non sono un numero così veritiero. Al governo sanno per certo di avere poco meno di 2 milioni di abitanti, ma nel conteggio ufficiale rientrano come residenti in Moldavia anche quei cittadini moldavi che entrano ed escano dal Paese almeno tre volte all’anno, e che dunque potrebbero tranquillamento risiedere nei Paesi limitrofi.
Al momento Chișinău è poco collegata con i Paesi circostanti, e ancor di più con gli altri Paesi europei: per evolversi in polo turistico, non mancano tanto le attività da praticare o i luoghi da visitare, quanto i collegamenti aerei. Per andare in Moldavia dall’Italia o altri Paesi europei bisogna sempre fare scalo a Vienna, Istanbul o altre città, e quello di Chișinău è ancora oggi il principale - per non dire unico - aeroporto del Paese.
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E per finire
La foto più aesthetically pleasing vista di recente:
Alcuni articoli interessanti letti negli ultimi giorni: Lewis Hamilton in Ferrari dal 2025 è già la notizia sportiva dell’anno e dietro questa scelta ci sono dei motivi; la sbalorditiva visualizzazione della distruzione dei territori di Gaza sul Guardian; un bellissimo articolo che mischia libri e geolocalizzazione.
Il podcast da ascoltare mentre sei in coda: i miei due comici preferiti - Daniele Tinti e Luca Ravenna - del momento hanno aperto l’ennesimo podcast che parla di sport. Ma Antenna Sport fa anche ridere.
Io sono Andrea Codega, ho 27 anni e mi piace moltissimo scrivere. Non solo di storie, culture e persone, ma con Mappe voglio provare a condividere il mio sguardo su tanti temi che ci circondano.
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A presto!
Dall'Italia si arriva facilmente a Chișinău via Iași, collegata da Wizz ☺️ senza saperlo rientro nel gruppo dei pochi che vi si sono avventurati
A me piacerebbe molto andarci! E non sapevo del vino.